In questa pagina vengono riassunti i principali progetti di ricerca che sono stati coordinati dai membri del Gruppo di Disegno di Macchine.
Sono stati riportati sia i progetti finanziati o cofinanziati da amministrazioni pubbliche, sia quelli autofinanziati con fondi propri.
Sono stati volutamente esclusi dalla disamina i progetti di ricerca condotti per conto o in collaborazione con realtà industriali per i quali si rispetta la doverosa segretezza dei contenuti a vantaggio dela competitività industriale.
I progetti vengono riportati in ordine cronologico. Nella pagina delle Pubblicazioni è posibile trovare i dettagli dei risultati intermedi e finali dei singoli progetti.
Il progetto è stato finanziato dal Ministero dell'Università e della Ricerca nell'ambito del bando PRIN 2021. Partecipano al progetto, oltre all'Università di Roma Tor Vergata, l'Università Niccolò Cusano, il Politecnico di Milano e l'Università di Genova. L'obiettivo della ricerca è la messa a punto di strumenti di calcolo innovativi a supporto della progettazione di trasmissioni meccaniche ad ingranaggi a basso impatto ambientale (alta efficienza energetica e ridotto rumore).
Il progetto è in cooperazione con il Centro Protesi dell'INAIL di Vigoroso di Budrio (BO) e l'stituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova. Il progetto parte dai risultati raggiunti da Inail e IIT con la mano protesica Hannes, con l’obiettivo di realizzare sistemi affidabili di controllo e di feedback sensoriale, che consentano ai pazienti un utilizzo della protesi più naturale e meno impegnati. Il Gruppo di Prototipazione Virtuale partecipa al progetto con lo sviluppo di un applicativo software in Realtà Aumentata a supporto delle attività di addestramento all'utilizzo delle protesi Hannes.
Il progetto è stato finanziato finanziato come Azione Marie Sklodowska-Curie dalla Comunità Europea nell’ambito dell’Innovative Training Networks (ITN) – Horizon 2020. Attualmente fanno parte del progetto 14 dottorandi di ricerca e il consorzio è costituito da 24 partner sia dal Mondo Accademico, sia da quello della Ricerca sia dal mondo industriale. Ulteriori dettagli aggiornati possono trovarsi al link del progetto
Il progetto è stato finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR) nell’ambito del Fondo integrativo speciale per la ricerca (bando FIRS 2020). Le attività prevedono la progettazione e la protoptipazione di dispositivi di monitoraggio innovativo. Le attività sono svolte in collaborazione con il Gruppo di Elettromagnetismo Pervasivo dell'Università di Roma Tor Vergata a cui spetta il coordinamento del progetto.
Il progetto è stato finanziato dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” nell’ambito del bando Mission: Sustainability. Il suo obiettivo è sato esplorare soluzioni inziali per trasferire le attività di prototipazione virtuale in un ambiente di realtà aumentata.
Il progetto è stato finanziato dalla Regione Lazio nell’ambito del “L.R. 13/2008 – art. 7 Progetti di Gruppi di Ricerca. Il progetto ha avuto come obiettivo il progetto e la prototipazione di sensori innovativi. Le attività sono svolte in collaborazione con il Gruppo di Elettromagnetismo Pervasivo dell'Università di Roma Tor Vergata a cui è spettato il coordinamento del progetto.
Il progetto è stato finanziato dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” nell’ambito del bando Consolidate the Foundations. Le attività sono svolte in collaborazione con il Gruppo di Elettromagnetismo Pervasivo dell'Università di Roma Tor Vergata.
Il progetto è stato finanziato dalla Regione Lazio nell’ambito del bando “Ricerca”
Il progetto è stato finanziato dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” nell’ambito del bando Uncovering Excellence
Il progetto è stato finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito del 7° Programma Quadro. Ha avuto come obiettivo la progettazione, la prototipazione e il testing di un innovativo dispositivo per la pastorizzazione e l'omogenizzazione dei fluidi alimentari, basato sull'impiego della cavitazione controllata.
Il progetto è stato finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) nell’ambito del Networking Partnering Initiative. Le attività hannoriguardato lo sviluppo di un solutore numerico ad alta efficienza dedicto a simulazioni cinematiche e dinamiche in ambito spaziale. Il solutore è stato sviluppato impiegando le tecniche multibody
Il progetto DAViD III rappresenta il proseguiemento delle attività del filone di ricerca che ha come tema lo sviluppo di modelli digitali per la simulazione del comportamente dinamico del corpo umano con particolare riferimento alla simulazione degli effetti della trasmissione delle vibrazioni.
Il modello DAViD III rispetto alla seconda versione presenta un dettaglio accurato delle componenti della colonna vertebrale e delle masse viscerali. I risultati delle simulazioni circa le modalità di trasmissione ed assorbimento delle vibrazioni hanno dimostrato che il maggior dettaglio permette di stimare con maggior precisione la dose di vibrazine assorbita nel rispetto degli standard internazionali (ISO 2631).
Il progetto è stato interamente autofinanziato dal Gruppo.
Nella pagina delle Pubblicazioni del Gruppo è possibile trovare tutte le pubblicazioni circa i risultati delle investigazioni.
Il progetto Digital Human Simulation è stato svolto nel 2008 ed ha riguardato lo sviluppo di modelli numerici per la simulazione della cinematica e della dinamica del corpo umano. Particolare attenzione è stata rivolta alla schematizzazione accurata delle articolazioni degli arti superiori e del contributo delle azioni muscolari.
I modelli proposti sono stati integrati in ambienti di disegno assistito dal calcolatore e sono stati validati mediente campagne sperimentali in collaborazione con la Facoltà di Medicina.
Il progetto è stato interamente autofinanziato dal Gruppo.
Nella pagina delle Pubblicazioni del Gruppo è possibile trovare tutte le pubblicazioni circa i risultati delle investigazioni.
Il progetto è stato svolto dal 2007 al 2009 nell'ambito di un programma di rilevante interesse nazionale (PRIN) cofinanziato dal MIUR nel quale l'Unità di Roma "Tor Vergata" è stata coordinata dal Prof. Pier Paolo Valentini.
L'unità di Ricerca di Roma Tor Vergata ha contribuendo alla ricerca
con un programma articolato principalmente su tre punti:
1.
Ottimizzazione delle forme delle superfici di contatto degli azionamenti
a camma
2. Progetto di soluzioni innovative di azionamenti a camma per
applicazioni nel settore veicolistico (figura in basso)
3. Sviluppo di
strumenti software di ausilio alla progettazione per la simulazione di
prove di durata ed efficienza degli azionamenti a camma.
Dettaglio delle
attività:
a) La prima attività ha come scopo quello di mettere a punto
metodologie di ottimizzazione della geometria delle superfici di
contatto negli azionamenti a camma ad alta velocità al fine di garantire
angoli di pressione e velocità relative nel punto di contatto che
massimizzino la trasmissione delle forze e minimizzino le perdite
energetiche per attrito. A tale proposito sono impiegati i moderni
modellatori CAD parametrici che congiuntamente alle analisi cinematiche
e dinamiche offrono la possibilità di applicare efficaci tecniche di
ottimizzazione numerica in ambiente virtuale. Tali analisi risultano
importanti tanto per le camme a chiusura di forza quanto più per quelle
a chiusura di forma per le quali il perfetto coniugio tra le superfici a
contatto risulta fondamentale per incrementarne le prestazioni ad alta
velocità (azionamenti desmodromici).
b) La seconda attività riguarda la
messa a punto di sistemi di azionamento a camma per applicazione
veicolistiche in grado di ottimizzare le prestazioni e l'efficienza
energetica. In particolare lo studio si incentra sull'ottimizzazione
degli azionamenti mediante camme spaziali per la movimentazione delle
forcelle dei selettori dei cambi robotizzati. Lo studio prevede il
confronto di diverse tipologie e leggi di azionamento al fine di
ottenere un buon compromesso tra velocità di cambiata, affidabilità ed
efficienza energetica.
c) La terza attività si concentra sullo
sviluppo di strumenti software di sintesi delle soluzioni e di
simulazione delle varie casistiche (comprese le due discusse nelle
attività precedenti). L'obiettivo è quello di costruire un banco prova
virtuale per la verifica e l'ottimizzazione delle varie alternative.
Particolare attenzione si è posta nei confronti dell'usura, della
durata, dell'efficienza e della sensibilità dei parametri geometrici
alla possibile presenza di errori d'assemblaggio/tolleranze geometriche
e dimensionali (figura in alto a destra).
Nella pagina delle Pubblicazioni del Gruppo è possibile trovare tutte le pubblicazioni circa i risultati delle investigazioni.
Il progetto è stato svolto nel 2007 nell'ambito di un programma di finanziato dal MIUR con la legge 6/2000 per la valorizzazione del partimonio artistico e culturale italiano.
L’ obiettivo generale del progetto è stato la messa a punto di
metodologie per la definizione e la realizzazione di un laboratorio
virtuale per la divulgazione del patrimonio artistico
mediante tecniche
informatiche. In maniera specifica le tre attività descritte si pongono
i seguenti obiettivi:
1) Ampliamento dei contenuti del museo virtuale
già allestito dall'unità di Ricerca in maniera sperimentale,
investigando sulla possibilità di innovative tecniche interattive di
fruizione per incrementare l'interattività e i contenuti multimediali.
2) Messa a punto di un sistema di realtà aumentata per permettere
l’integrazione di oggetti virtuali in ambienti reali. Risulta così
un’iterazione visiva stereoscopica con gli oggetti fittizi e gli
ambienti ricostruiti.
Nelle figure in basso è riportata una
visualizzazione della sovrapposizione tra un ambiente espositivo reale e
una statua virtuale così come l’utente è in grado di percepire montando
un opportuno caschetto di proiezione. Tale sistema è stato implementato
prevedendo costi ridotti per permetterne la facile replicazione in
differenti siti (musei, biblioteche, scuole, ecc...)
Il progetto è stato svolto nel 2006 nell'ambito di un programma di finanziato dal MIUR con la legge 6/2000 per la valorizzazione del partimonio artistico e culturale italiano.
L’obiettivo del progetto è stato la messa a punto di tecniche di riproduzione virtuale assistita dal calcolatore di capolavori del patrimonio artistico e culturale (in particolare nei campi dell'archeologia, della scultura, della meccanica e dell'architettura) per la diffusione di materiale ad alto contenuto interattivo per finalità di divulgazione scientifica a distanza, approfondimenti didattici che possano essere condivisi utilizzando supporti multimediali e la rete internet.
In particolare è stata studiata la possibilità della pubblicazione di
tali risultati in musei virtuali. Il progetto principale è stato
suddiviso in due sottoprogetti:
- Tecniche informatiche di divulgazione
della cultura archeologica e architettonica, nella quale sono state
messe a punto metodologie che prevedono l'utilizzo di tecniche di
acquisizione delle forme senza contatto diretto (ad es. mediante scanner
laser tridimensionale) per evitare il deterioramento di reperti, spesso
molto fragili
- Tecniche informatiche per la divulgazione della cultura
meccanica, per studiare e riprodurre meccanismi realizzati in diverse
epoche, dalle macchine del tardo medioevo, attraverso gli orologi da
torre realizzati nei secoli scorsi, fino ad arrivare a complessi
meccanismi spaziali.
I risultati ottenuti dal programma di ricerca sono stati i seguenti:
1. Approfondimento e messa a punto di nuove tecniche di acquisizione delle forme di oggetti di interesse artistico e culturale che permettono di riprodurre il reperto senza danneggiarlo o deteriorarlo. A tale proposito sono state impiegate tecniche basate su innovativi sistemi di scansione laser e ricostruzione assistita dal calcolatore, accessibili alla più ampia porzione di utenti, anche con bassa esperienza e preparazione.
2. Sviluppo di fedeli modelli tridimensionali di oggetti del patrimonio culturale che permettono di apprezzarne i dettagli e il funzionamento. Tali modelli tridimensionali sono stati realizzati mediante moderne tecniche di Computer Aided Design (Disegno Assistito dal Calcolatore) e di Computer Graphics (grafica computerizzata) e hanno interessato sia i complessi meccanismi degli orologi da torre (un esempio è l’orologio di Michelangelo Canonico, nella figura in alto a a sinistra) sia le affascinanti idee concettuali di Al Jazaari, considerato il Leonardo da Vinci della Mesopotamia (la ricostruzione virtuale di una sua idea di pompa idrica è raffigurata nell'immagine a sinistra).
3. Inizio dell’allestimento di un musei virtuale (in appoggio ad un sito internet) dove poter condividere tali modelli con gli tutti gli interessati garantendo un elevato livello di interattività e garantendo contenuti virtuali che permettano una divulgazione e fruizione anche superiore a quella semplicemente espositiva come attualmente accade in molti musei.
Nella pagina delle Pubblicazioni del Gruppo è possibile trovare tutte le pubblicazioni circa i risultati delle investigazioni.
Il progetto è stato svolto dal 2004 al 2006 nell'ambito di un programma di rilevante interesse nazionale (PRIN) cofinanziato dal MIUR.
L’unita Operativa ha partecipato alla ricerca con un programma
articolato principalmente su due punti:
• Sviluppo di simulatori con
modelli virtuali (Digital Mock-up) predittivi per la stima delle
vibrazioni assorbite dagli occupanti dei veicoli.
• Definizione e messa
a punto di una campagna di prove sperimentali.
L’attività si è incentrata sullo sviluppo di algoritmi di calcolo in grado di riprodurre fedelmente la dinamica di diverse tipologie di veicoli (per trasporto di persone, industriali). Per questo scopo si è contribuito alla messa a punto di programmi di calcolo in grado di simulare la trasmissione dei segnali di vibrazione dalla strada agli occupanti. In particolare sono stati indagati i tre percorsi di trasmissione principali: strada-pneumatico-sospensioni-telaio-sedile-occupante seduto, strada-pneumatico-meccanismo di sterzo-occupante.
Nel corso del programma l’Unità di Ricerca ha messo a punto un modello multibody 3D dettagliato di occupante per l’indagine delle dinamiche vibrazionali (Figura in basso, a sinistra). Questo modello ha permesso di valutare in maniera completa la trasmissione delle vibrazioni attraverso il corpo.
In particolare è stato anche implementato un modello di occupante per mezzo di elementi finiti (figura in basso, a destra) ed è stato confrontato con quello multibody.
I programmi di calcolo sono stati validati mediante il confronto dei risultati con quelli provenienti da campagne sperimentali eseguite dalle altre Unità di Ricerca. L’effetto delle vibrazioni è stato valutato implementando degli algoritmi di calcolo previsti dalle norme internazionali ISO 2631 e BS 6841 per il calcolo del Vibration Dose Value (VDV). Le due normative sono state messe a confronto, se ne sono individuati i punti di forza e i punti deboli, individuando così dei requisiti per una più completa nuova normativa internazionale.
Nella pagina delle Pubblicazioni del Gruppo è possibile trovare tutte le pubblicazioni circa i risultati delle investigazioni.
Il progetto è stato svolto dal 2003 al 2004 nell'ambito di un programma di rilevante interesse nazionale (PRIN) cofinanziato dal MIUR.
La ricerca ha riguardato l'analisi cinematica e dinamica di giunti di trasmissione per applicazioni veicolistiche. L'analisi si è concentrata sui giunti cardanici e la metodologia impiegata prevalentemente è stata quella fondata sui vettori duali, grazie alla capacità di tali enti di tener conto della cinematica del moto tra corpi rotanti attorno ad assi sghembi. In questo settore i contributi hanno riguardato: a) l'impostazione di modelli di calcolo del rendimento in condizioni statiche e dinamiche ed in presenza di errori di costruzione. b) lo sviluppo di un modello 3D (Digital Mock-up) di simulazione virtuale per l'analisi, in termini statistici, dell'influenza delle tolleranze geometriche sulle prestazioni cinematiche del meccanismo RCCC, cui è stato assimilato il giunto Cardanico. I modelli di calcolo sono stati validati con un’opportuna campagna sperimentale costruendo un banco di misurazione (figura a sinistra). Tale banco di prova è costituito da un motore elettrico, un freno elettromagnetico, due torsio-tachimetri e un’unità di gestione ed elaborazione dati. Il banco è riconfigurabile e prevede l’adattamento di differenti tipologie di giunti e differenti condizioni operative (disallineamenti).
Nella pagina delle Pubblicazioni del Gruppo è possibile trovare tutte le pubblicazioni circa i risultati delle investigazioni.
Il progetto è stato svolto dal 2002 al 2003 nell'ambito di un programma di rilevante interesse nazionale (PRIN) cofinanziato dal MIUR nel quale l'Unità di Roma "Tor Vergata" è stata coordinata dal Prof. Eugenio Pezzuti.
Il progetto ha avuto come fine l’impiego delle nuove tecnologie di rilievo ed analisi nello studio, catalogazione ed archiviazione dei reperti archeologi, con particolare riferimento ai vasi. Nell’esplorazione dei siti archeologici, infatti, vengono alla luce numerosi frammenti di oggetti, che devono essere misurati e catalogati per poter essere successivamente combinati per tentare di ricostruire, quando possibile, l’oggetto nella sua forma originale. Tale operazione è molto complessa e delicata, dato l’elevato numero di reperti presenti in un sito e la loro fragilità. Per poter rilevare, al fine della successiva ricostruzione, le caratteristiche geometriche dei frammenti, c’è la necessità di dover manipolare gli oggetti stessi, con conseguente rischio di danneggiamento, vista la fragilità intrinseca che essi possiedono. Oggi tali operazioni vengono svolte completamente a mano e questo, a causa della fragilità di cui sopra e dell’alto numero dei reperti da rilevare, comporta dei tempi molto lunghi che possono arrivare sino ai tre quarti della durata dell’intero progetto relativo al sito in esame. Da tali considerazioni è nata l’idea di applicare a tale settore le nuove tecnologie di rilievo e ricostruzione virtuale basate sull’impiego di scanner laser tridimensionali. Tali tecniche presentano molteplici vantaggi, quali quelli di avere tempi di rilievo molto brevi con risultati accurati e di fornire il modello virtuale dell’oggetto. Particolarmente interessante è questa ultima caratteristica, in quanto, disponendo del modello CAD tridimensionale del frammento rilevato (figura a sinistra), è stato possibile effettuare in virtuale tutte le successive operazioni, quali l’estrazione dei parametri geometrici, la catalogazione e la ricostruzione dell’oggetto intero (figura a destra), manipolando virtualmente i frammenti e azzerando così i rischi connessi alla manipolazione e riducendo sensibilmente i tempi necessari. In questa ottica è stato sviluppato in collaborazione con diverse facoltà di ingegneria e di archeologia italiane uno strumento software per effettuare in modo veloce ed automatizzato il rilievo, la catalogazione e la ricostruzione di reperti archeologi.
Nella pagina delle Pubblicazioni del Gruppo è possibile trovare tutte le pubblicazioni circa i risultati delle investigazioni.
Il progetto DAViD I si è svolto dal 2000 al 2002 a ed ha avuto come scopo l'analisi delle modalità di implementazione di manichini virtuali (numerici) per la stima della dose di vibrazione assorbita dagli occupanti di veicoli terrestri.
Il progetto ha visto una prima fase di misure sperimentali sia a bordo veicolo sia ad un banco vibrazioni.
In una seconda fase è stao messo a punto un modello tridimensionale di manichino basato sull'approccio simulativo multibody dynamics. Il modello implementava le principali articolazioni umane e semplificava la colonna vertebrale come sottoassieme composto da ue corpi rigidi.
I confronti tra i risultati delle simulazioni e le misurazioni hanno mostrato un buon accordo.
Il progetto è stato parzialmente supportato dal Centro Ricerche FIAT che ha curato l'organizzazione e l'esecuzione delle prove sperimentali.
Nella pagina delle Pubblicazioni del Gruppo è possibile trovare tutte le pubblicazioni circa i risultati delle investigazioni.